Val di Rabbi

“- Che fai di bello quest’estate? Dove vai di bello in ferie?
– vado al mare, giusto qualche giorno, ho bisogno di rilassarmi…”

… ma se ho bisogno di rilassarmi non posso andare al mare!!!
Se ho bisogno di rilassarmi devo andare in montagna, non al mare…
… ho bisogno di sentire il vento fresco che mi spettina i pensieri.
Quel vento ostinato e impertinente che soffia fino ad entrarti dentro liberando la mente.
… ho bisogno di sentire la debolezza del mio corpo sotto il peso dello zaino, il pianto dei miei muscoli che inzuppa i vestiti e la forza della mia volontà che vince tutto questo.
… ho bisogno di sentire che, malgrado tutto, sono stupendamente vivo!

Malga monte sole alta (2053 mt)

– Nikon D610, obbiettivo 60 f/2.8 (foto ottenuta dall’unione di 3 scatti)

– Scatto presente nella galleria Landscapes

Malga monte sole alta (2053 mt) – sauna con vista panoramica

– Nikon D610, obbiettivo 60 f/2.8

– Scatto presente nella galleria Landscapes

Alla disperata ricerca di una cartolina

Ditemi che la ricordate anche voi. Parlo della sensazione della carta sotto le dita.
La delicata carezza di voltare una pagina non retro illuminata…
E il profumo dell’inchiostro da stampa, lo ricordate?
Oppure l’odore caratteristico della carta ingiallita ed invecchiata sugli scaffali.
Ed il rumore della penna stilografica? Quel grattare spezzettato che faceva il pennino strisciando sul foglio, lo ricordate?
Ecco, per noi che abbiamo vissuto tutte queste cose, per noi che non apparteniamo pienamente a questa era tecnologica, il semplice fatto di non riuscire a trovare una cartolina da spedire ci dà la sensazione di aver perso l’ennesimo pezzettino di noi stessi.
Questo mondo virtuale, in cui tutto non dura più di un attimo, ci sta assorbendo troppo…
Ribellatevi!
Scrivete due righe su di un foglio e custoditelo con cura.
Comprate un libro e abbiate cura che dopo averlo letto ingiallisca tra le cose che avete care.
Stampate quelle fotografie e appendetele a testimonianza di dove siete stati.
Insomma, non lasciate che vi rubino i ricordi, fatene un qualcosa che duri nel tempo

Cartolina da Rabbi Fonti

– Nikon D610, obbiettivo 60 f/2.8 (foto ottenuta dall’unione di 6 scatti)

– Scatto presente nella galleria Landscapes

Cartolina da Piazzola

– Nikon D610, obbiettivo 60 f/2.8

– Scatto presente nella galleria Landscapes

Cascata di Saènt

Hai mai rincorso una goccia d’acqua?
Hai mai lasciato che il tuo sguardo la cavalchi?
Io sì, l’ho fatto spesso…
Quando ero più giovane mi piaceva sedermi lungo un corso d’acqua, o una cascatella, e cercare di seguire con gli occhi lo scorrere dell’acqua.
In pratica cercavo di spostare lo sguardo alla stessa velocità e nella stessa direzione dell’acqua in modo da poter seguire la stessa goccia d’acqua nel suo percorso… era un gioco per impegnare il tempo, per vedere se era più rapido il mio sguardo o lo scorrere dell’acqua.
Ad essere sinceri lo faccio ancora, qualche volta. Forse l’età e variata solamente fuori…

Cascata di Saènt (parte alta)

– Nikon D610, obbiettivo 60 f/2.8

– Scatto presente nella galleria Landscapes

Ponte sospeso

A volte si sente il bisogno di fare qualcosa che vada un po’ più in là delle nostre abitudini, un po’ più in là dei nostri limiti…
A volte si sente il bisogno di affrontare le nostre paure…
… non per dimostrare che si è migliori di altri…
… non per potersi vantare di ciò che si è fatto…
ma, semplicemente, perché ci si rende conto che non c’è altro modo per sentirsi vivi!

Ponte sospeso – cascata Ragaiolo

– Nikon D610, obbiettivo 60 f/2.8

– Scatto presente nella galleria Landscapes

Poesia di una notte di mezza estate

Ti è mai capitato di svegliarti in piena notte e di dover lottare per prendere sonno?
E’ capitato pure a te, ne sono certo!
A me succede sempre più spesso, dicono sia l’età…
L’altra notte però, nel bel mezzo della lotta, ho sentito una vocina che tentava di convincermi che non avevo più bisogno di dormire: “… non vorrai mica richiudere gli occhi senza guardare fuori? Prova ad aprire la finestra che vediamo quanto è buio… dai che ormai sei sveglio…”
… e l’ho ascoltata quella vocina…
… e l’ho aperto quell’oblò…
… e ho immerso la testa in quella notte profonda…
… e più mi abbandonavo alla notte e più stelle vedevo, e più piccolo mi sentivo.
…sempre più piccolo… sempre più lontano, come se la notte mi proiettasse all’indietro.
Un granello di sabbia su di una spiaggia immensa…
Ma in fondo, pensandoci bene, anche la spiaggia più grande che riusciamo ad immaginare altro non è che un insieme di granelli di sabbia.
Così, con gli occhi pieni di stelle e la consapevolezza di essere parte di questo meraviglioso universo, mi sono riaddormentato.

Via Lattea

– Nikon D610, obbiettivo 14 f/2.8

– Scatto presente nella galleria Landscapes

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